Leggo notizie e commenti, tra cui quello interessante del “nostro” Carlo Romagnoli, sulla grande manifestazione dei lavoratori della GKN di Firenze e di altre fabbriche in crisi e mi pare di poter dire che, forse e finalmente, nella lotta operaia e sociale, da tempo scomparsa dalle scene, c'è qualcosa di nuovo. Si rompe l'idillio normalizzatore che era stato imposto con l'accordo sullo sblocco dei licenziamenti. Un movimento di base che ha per ora come interlocutori la sinistra comunista e di opposizione, il sindacalismo sociale e la FIOM o parti della FIOM e della CGIL toscana, ma politicamente intelligente perché mantiene un rapporto anche con le Istituzioni, avanza al sistema politico e al sindacalismo "ufficiale" una domanda di sponda politica. Sarà accolta? Purtroppo ne dubito. Il Pd, che è scatenato sulla trincea dell'omofobia, al di là di una buona parola per tutti, non farà niente per rimettere in discussione l'accordo di un mese fa e per muovere il "suo “governo liberista di Draghi. Per altro verso non capisco come sia possibile che, di fronte al comportamento delle multinazionali, di Confindustria e del governo, CGIL, CISL e UIL non abbiano ancora dichiarato uno sciopero generale. Temo che si sviluppi una nuova offensiva concertativa per mettere il bavaglio al nuovo movimento e ridurlo all'obbedienza. Bisogna fare tutto il possibile perché non accada.