C'è una domanda che, ogni volta, ci poniamo: perché il Pd e la sinistra radical si impegnano con apparente ardore e aggressività sui temi civili e per niente o quasi su quelli sociali? È una domanda retorica perché, in realtà, so già la risposta: perché il loro target politico elettorale non è quello dei lavoratori e del popolo, che lasciano prevalentemente alla Lega, ma quello di una piccola e media borghesia urbana, intellettuale, delle professioni, impiegatizia, di culto radical ambientalista e femminista. E' morta quella ragazza operaia di 22 anni stritolata da una pressa e la voce del Pd e dei suoi alleati, non si è levata di una nota al di sopra del cordoglio unanime e ipocrita di tutto il mondo politico per il quale queste morti non sono il prezzo di un sistema, ma accidenti del caso. Delle volte ci domandiamo anche che c'abbiano dentro la testa dal momento che, mentre il Paese si aspetta risposte a problemi gravi o drammatici, loro si caratterizzano solo sulla legge Zan, lo ìus soli e altro del genere, apparendo destinati ad un sicuro suicidio politico elettorale. La loro fortuna è che la borghesia italiana non vuole la destra al governo; gli preferisce soluzioni alla Draghi (tutti dentro, quale migliore garanzia per il business!) o guarda con simpatia al Pd come architrave del sistema euroatlantista che ha trovato una nuova spinta propulsiva nell'elezione di Biden il caritatevole che, con la soddisfazione alle stelle dei suoi epigoni di centro sinistra italiani, sta (ri)costruendo un Occidente ambientalista e guerrafondaio. Bisogna trovare un'alternativa per riconquistare la fiducia e il voto dei ceti di appartenenza tradizionale. Non può essere che una sinistra programmatica e plurale.