scontispaziali4
scontispaziali3

cropped-cropped-logo-partito-sito

facebook

PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTACI:

info@nuovaumbria.it

 

Giornale del Partito Comunista Italiano dell'Umbria e dell'Associazione 21 Gennaio

.


facebook

Le ultime dal Blog

 @ All Right Reserved 2021

Apriamo il dibattito sulle elezioni di Terni

17/05/2023 20:13

Carlo Romagnoli

Apriamo il dibattito sulle elezioni di Terni

# In Italia le lotte sociali del secolo scorso, promosse dall’operaio massa e dalle sue organizzazioni politiche e sindacali hanno portato il capitali

# In Italia le lotte sociali del secolo scorso, promosse dall’operaio massa e dalle sue organizzazioni politiche e sindacali hanno portato il capitalismo a sviluppare compromessi e concessioni pur di mantenere il controllo sulla estrazione di plusvalore come meccanismo centrale di riproduzione sociale.

 

In questa situazione di sostanziale dualismo di potere, negli anni ‘70 la borghesia italiana ha aderito alle teorie neoliberiste sviluppate nei paesi anglosassoni per rilanciare su basi più ampie della fabbrica fordista la valorizzazione del capitale, mentre le organizzazioni comuniste di massa si sono accontentate delle quote di salario indiretto strappate al capitale, accettandone il comando sull’intera società e rinunciando alla lotta per il potere politico, fino a sciogliere il Partito Comunista Italiano.

 

Questo ha prodotto in breve tempo rilancio ed estensione della valorizzazione capitalistica (borse, finanza, estrattivismo, globalizzazione, aumento della massa di capitale da valorizzare…), marginalizzazione politica del proletariato e sua scomposizione sociale, lasciando campo libero a processi di accumulazione e di riorganizzazione che hanno investito tutta la nostra formazione economico sociale, facendo venir meno in breve tempo diritti acquisiti su lavoro, scuola, sanità, pensioni, protezione sociale, difesa dell’ambiente, giustizia, ruolo delle forze armate, ecc.

 

La concentrazione di masse crescenti di capitali ed i conseguenti ampi investimenti economici nelle tecnologie dell’informazioni e comunicazione e la globalizzazione neoliberista hanno comportato estese e profonde modificazioni anche nella piccola e media borghesia, spazzando via intere categorie di piccoli produttori e di operatori del piccolo commercio privato; molte professioni che godevano di garanzie sociali sono state rimesse a valore tramite la aziendalizzazione dei rispettivi settori lavorativi, creando condizioni di esteso disagio sociale che ha portato allo sviluppo di movimenti definiti “populisti” dal grande capitale in quanto da esso malvisti perché tesi a garantire l’acceso a quote di plusvalore con cui cercare di raggiungere i precedenti livelli di vita e benessere.

 

Tra il 2015 ed il 2020 le classi medie disagiate hanno cercato di prendere il controllo politico della nostra formazione economico sociale tentando di riavviare processi di socializzazione del reddito diretto ( reddito di cittadinanza,..) e indiretto ( quota 100, ristrutturazione delle private abitazioni con sussidi statali al 110%, …), il che ha portato il grande capitale finanziario a cambiare le regole del gioco istituzionale occupando i vertici del paese con personale politico obbediente al capitalismo euro atlantico e premiando quei settori di classe media (bellicosa) più adatti alla imposizione di un neoliberismo autoritario sul fronte interno e neocoloniale/guerrafondiaio su quello esterno, riorientamenti resisi necessari a fronte dei complessi cambiamenti geopolitici che hanno portato alla crisi del dominio globale del blocco euroatlantico.

 

La sintesi di quanto sopra succintamente riportato vede nel nostro Paese il potere politico in mano ad una alleanza tra capitale finanziario, grandi massonerie euroatlantiche ( Mattarella, Draghi,..) e settori di classe media bellicosa che concordano nella volontà di mantenere in vita, costi quel che costi, un sistema economico che saccheggia le risorse del mondo intero per permettere a capitale finanziario e classi medie di continuare ad adottare un modello di vita ambientalmente insostenibile ed economicamente non in grado di garantire gli stessi livelli di vita se non tramite il saccheggio coloniale delle risorse del Sud del mondo, motivo per cui ci si schiera nella guerra globale a fianco dell’Occidente in crisi.

 

## Questa premessa è necessaria per collocare l’analisi degli eventi attuali quali le elezioni amministrative, il cui campo è occupato in gran parte da forze politiche della classe media tutte sostanzialmente d’accordo con il neoliberismo e da forze comuniste residue che cercano in una

situazione difficile e con risorse limitate, di fare la cosa giusta, cioè costruire un programma anti-neoliberista che a partire dai territori, rompa con il feticismo della falsa e pericolosamente distraente dialettica tra centro destra e centro sinistra, falsa perchè si è ripetutamente dimostrata non in grado di cambiare le regole neoliberiste e pericolosamente distraente perché l’acutizzarsi delle contraddizioni geopoltiche vede tutte queste formazioni aderire al bellicismo neocoloniale dell’Occidente che ci porta ogni giorno di più sull’orlo di una guerra nucleare.

 

Sviluppare un programma politico anti neoliberista che unisca i comunisti e si ponga il problema di costruire alleanze con settori di classe media disagiata è quanto responsabilmente abbiamo cercato di fare a Terni con la lista “Bella Ciao”.

 

Stante il quadro delineato in premessa, è possibile affermare che la complessa situazione di crisi ambientale, sociale ed economica presente a Terni è il portato di 35 anni di riorganizzazione neoliberista che hanno creato condizioni di vita difficile per tutt@, basta guardare la natalità scesa al 5,8 per mille nel 2021 a testimonianza di un ambiente socialmente ostile alla riproduzione sociale….

 

Una situazione politica in cui ottenere miglioramenti è difficile, mentre i peggioramenti sono a portata di mano se si lascia il dibattito politico sul futuro della città a forze che, dal PD a FdI, concordano con il neoliberismo e con il bellicismo euroatlantico e che quindi non possono che offrire ulteriori avvitamenti nelle stesse dinamiche neoliberiste che hanno creato i problemi complessi sopra richiamamti e che anzi ora offrono spazio ad ulteriori dinamiche regressive come dimostra lo spazio che si aperto per una figura come Bandecchi, che con i soldi l’Università Unicusana ( Riforma Gelmini) si è fatto l’elicottero ed ha attratto il 30% dei votanti, degradando ulteriormente il già mefitico clima politico della città.

 

### In conclusione queste brevi note vogliono contribuire al dibattito post elettorale, collocandone i risultati nella effettiva realtà data, dove quanto è stato fatto dalla Lista Bella ciao ha comportato risultati che vanno valorizzati sul piano politico: se la situazione è quella da noi descritta, essere riusciti a mettere in campo un processo di prima definizione di un programma antiineoliberista alternativo alla destra ed al sedicente centro sinistra su cui si sono uniti i comunisti in grado di comprendere le caratteristiche della scomtro di classe, ha un valore che forse al momento attuale non siamo in gradi apprezzare pienamente, ma che resta la proposta politica migliore che si poteva fare in questa difficile congiuntura e sulla quale occorre continuare a lavorare con impegno e creatività in quanto i comunisti sono gli unici in grado di proporre soluzioni sociali all’ambiente ostile per la vita di tutt# creato dal neoliberismo.

 

Un grazie immenso alle compagne ed ai compagni che ci hanno lavorato, messo la faccia ed il tempo e che mi hanno onorato invitandomi a partecipare a questo passaggio della lotta politica in Umbria.

 

Ora continuiamo a comportarci da comunisti, sangue freddo, mano ferma e braccio duro nel colpir

dose-juice-stpy-oea3h0-unsplash.jpeg

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Rimani aggiornato su tutte le novità e gli ultimi articoli del Blog