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IL PCI INVECCHIA SOLO

22/01/2022 13:16

Leonardo Caponi

Politica,

IL PCI INVECCHIA SOLO

L'anno scorso, il 21 gennaio, celebravamo il 100esimo Anniversario della Fondazione del Pci. Ci assumemmo l'impegno di organizzare, nel corso dell'anno...

L'anno scorso, il 21 gennaio, celebravamo il 100esimo Anniversario della Fondazione del Pci. Ci assumemmo l'impegno di organizzare, nel corso dell'anno, attività e occasioni di studio, ricerca e analisi della sua Storia e di momenti di essa. Non abbiamo fatto niente; non parlo solo del piccolo universo che conosco e frequento io, gli amici e compagni che vedo o sento, le pagine di fb, il giornale on line "Nuova Umbria" che dirigo, ma non mi risulta che, anche in campo nazionale, siano state fatte iniziative di rilievo e incisive in argomento. E non solo per colpa del Covid. La cosa che più dispiace è che, in questo modo, la storia del Pci e dei suoi protagonisti continua a essere smembrata e utilizzata a pezzetti. Essendo, purtroppo in larghissima parte, le sue vicende raccontate da chi non è mai stato e non conosce il Pci o, addirittura, dagli anticomunisti di sinistra, accadono le cose più strane, le quali convergono (quando il ricordo non viene rimosso) in una unica risultante che è quella di non vedere nel Pci un succedersi, almeno fino a Longo, sostanzialmente coerente di una pagina che segue quella precedente e di dirigenti, sebbene in duri scontri, legati da una comune appartenenza e da un disegno comune, ma di prenderne le parti che fanno comodo rifiutando le altre. Così torna di moda Gramsci, però separato da Togliatti, Berlinguer che, in fondo, non è mai stato comunista, Ingrao diventa l'eretico incompreso pur essendo stato, a suo tempo, il delfino dello stesso Togliatti. Non parliamo poi dello stalinismo del Pci (e anche del leninismo) che è stato all'origine di tutti i mali possibili e immaginabili, ben più dei governi democristiani e delle aggressioni imperialiste. Io credo e l'ho scritto più volte, che i dirigenti che hanno sciolto il Pci portano una responsabilità storica imperdonabile. Se vedo, in controluce, le squallide vicende ideologico politiche e di costume dell'Italia di oggi, a cominciare da un Berlusconi che si candida a Presidente della Repubblica, ci leggo il peso enorme della scomparsa, con la fine del Pci, di ogni barriera ideale e pratica che facesse argine alla distruzione dei diritti dei lavoratori, al peggioramento e alla precarizzazione della loro condizione di vita, allo sdoganamento e alla ripresa di ideologie fasciste e populiste di destra, all'anticostituzionalismo presidenzialista che ha favorito l'antipolitica e costruito un regime ademocraticio in Italia.

Oggi sono 101 anni che è stato fondato il PCdI. Non facciamo altri proclami. Mettiamoci al lavoro e proseguiamo quello che c'è per costruire in Italia una unica e forte presenza comunista, nell'ambito di una nuova Sinistra.

PS. Quando ho visto le immagini dell'assalto di Forza Nuova alla Sede della CGIL ho subito pensato che, col Pci, non se lo sarebbero potuto permettere.

 

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