In un articolo precedentemente pubblicato su Nuova Umbria (qui) ho fatto il punto sui modi con cui oggi il capitale sfrutta lavoro, ambiente e vita per cercare di valorizzare la massa crescente di ricchezza che ci ha sottratto.
Dato che il Partito Comunista ha il fine di abolire lo sfruttamento, l’analisi e la comprensione delle sue forme attuali è di grande importanza.
A tal fine potrebbe essere utile approfondire il problema nel periodo estivo, leggendo testi di autori che hanno sviluppato recenti analisi al riguardo.
Senza la pretesa di esaurire la grande quantità di bibliografia disponibile, segnalo attraverso delle schede, tre testi che offrono approfondite analisi sul tema, chiedendo a lettrici e lettori di fornire a loro volta indicazioni su altri testi che affrontano il problema.
I tre libri che ritengo utile segnalare – non perché condivida in tutto o in parte le proposte politiche che sviluppano, ma perché contengono analisi aggiornate delle modalità con cui oggi si realizza lo sfruttamento da parte dei capitalisti – sono:
- Cronache anticapitaliste, di David Harvey, Feltrinelli, aprile 2021, pp 236: vedi scheda 1) qui
- Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri, di Shoshana Zubov. LUISS, ottobre 2019, pp 622.
- Operazioni del capitale, di Sandro Mezzadra e Brett Neison, Manifesto Libri, 2020, pp 415.
Per ognuno viene fornita una scheda con:
- foto copertina e indice
- brevi informazioni sull’autore
- di quale forma dello sfruttamento parla.
Scheda 2) Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zubov
# Shoshana Zuboff (18 novembre 1951) è un'accademica e scrittrice statunitense.
Ha un dottorato di ricerca in psicologia sociale presso l'Università di Harvard e una laurea in filosofia presso l'Università di Chicago. Nel 1981 andò alla Harvard Business School, dove è diventata una delle prime donne di ruolo nella facoltà. Nel 2014 e 2015 è stata membro della facoltà presso il Berkman Center for Internet and Society presso la Harvard Law School.
Shoshana Zubov è una “liberal”, che nel caso di specie documenta il deragliamento del capitalismo della sorveglianza da quelli che i liberal considerano i binari – e le condizioni etiche- della “giusta” accumulazione che dovrebbe caratterizzare le economie di mercato, una astrazione ormai alle nostre ed alle loro spalle.
È autrice dei libri:
- In the Age of the Smart Machine: The Future of Work and Power
- The Support Economy: Why Corporations Failing Individuals and the Next Episode of Capitalism, coautrice con James Maxmin
- Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri,
## Shoshana Zubov nel suo recente “Il capitalismo della sorveglianza” documenta, con una mole imponente di dati ed analisi:
- la capacità che hanno oggi le grandi multinazionali che gestiscono informazioni e comunicazione a livello globale (Google, Facebook, Microsoft,…) di appropriarsi delle informazioni sulla nostra vita (emozioni, sentimenti, valori, inclinazioni, paure, credenze, etc) che ci scambiamo su social e mezzi di comunicazione; sul piano concettuale Shoshana Zubov ci parla di nuovi processi di sfruttamento che sono basati su pratiche di spoliazione/ spossessamento/ predazione che sono rese possibili dal fatto che l’innovazione in tutto il settore delle tecnologie dell’informazione e comunicazione nei paesi occidentali negli ultimi 10 anni si è sviluppata in un contesto completamente deregolato. Le informazioni da noi prodotte con la nostra vita di relazione sono alla merce di chi riesce ad espropriarle, quanto agli Stati occidentali essi hanno lasciato fare, in pieno stile neoliberista, acquisendo le informazioni utili ai servizi segreti.
- si è cosi creato un imponente giro di affari basato sulla vendita ai più svariati produttori di merci di previsioni sempre più affidabili sulla nostra personale propensione al consumo usando algoritmi resi ogni giorno più potenti dalle innovazioni nel campo della intelligenza artificiale;
- oltre agli ingenti volumi di capitale razziati dalle multinazionali del settore, i cui incrementi sono testimoniati dagli indici Nasdaq, particolarmente rilevante è stato l’enorme sviluppo negli ultimi 10 anni della capacità da parte delle stesse di influenzare i nostri comportamenti in base a modelli comportamentali preconizzati da Skinner1 e seguaci, arrivando ad acquisire un “potere strumentalizzante” -del tutto nuovo per potenza e dimensioni - che viene certamente utilizzato per rafforzare il controllo sociale e l’adesione forzosa all’economia di mercato ma la cui caratteristica saliente sta nel fatto che ora chi sa, chi decide e chi decide chi decide si trova in una posizione di potere sostanziale del tutto esterna sia agli ambiti istituzionali che alle nostre capacità di interazione. Emerge così, accanto ad un nuovo filone di sfruttamento per spossessamento, una tipologia di potere (il potere strumentalizzante di cui dispone il capitalismo della sorveglianza) con caratteristiche e modalità operative del tutto nuove e che pone ai comunisti ed ai movimenti per la democrazia reale problemi del tutto nuovi.
Come si interviene su un potere che è esterno alle istituzioni e che ha raccolto e perfeziona - reclutati i migliori cervelli del mondo per acquisire la massima efficienza estrattiva con ogni mezzo necessario - tutta l’informazione esistente nel mondo, che decide in base alle proprie convenienze economiche come usarla e che decide chi deciderà come usarla entro gli stretti ambiti delle logiche proprietarie delle elites anglosassoni?
Perchè tutto questo sapere e tutta questa intelligenza appaiono ciechi, sordi e muti di fronte ai problemi della disuguaglianza crescente e del degrado ambientale?
1Burrhus Frederic Skinner (Susquehanna, 20 marzo 1904 – Cambridge, 18 agosto 1990) è stato uno psicologo statunitense altamente influente[1] nell'ambito del Comportamentismo