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GOCCIA A GOCCIA

03/05/2021 19:45

Leonardo Caponi

Politica,

GOCCIA A GOCCIA

E' tornato in auge, col PNRR, lo "sgocciolamento" che non è la perdita da un tubo o da un tetto, ma una teoria economica del liberismo originata...

E' tornato in auge, col PNRR, lo "sgocciolamento" che non è la perdita da un tubo o da un tetto, ma una teoria economica del liberismo originata, oggi, dall'ambientalista guerrafondaio Biden per il suo mega piano da (dicono) 4mila miliardi di dollari. La tesi è molto semplice. Immaginando la società come una specie di millefoglie a piani diversi, bisogna far arricchire al massimo i piani altissimi e alti nella speranza che un po’ della loro ricchezza "sgoccioli" a quelli bassi e bassissimi. Addio redistribuzione dei redditi, riequilibrio della ricchezza, superamento della povertà; in modo osceno viene buttato a mare tutto questo (forse anche esso è un rottame novecentesco) e prende corpo l'accumulazione del futuro. Guardate che il Piano Draghi è fatto così. Il PNRR non si propone l'aumento dei posti di lavoro e dei redditi. Persegue il rifinanziamento delle imprese private, a carico dello Stato, con l''idea (rivelatasi infondata in Europa ed in Italia per oltre trenta anni) che l'aumento dei profitti generi tutto il resto. Questa non è un'illazione; è quanto è scritto (per chi vuole leggere) nel PNRR e nelle previsioni degli economisti e dei loro istituti. Nel 2026 il Pil Italiano dovrebbe essere di 3,7 - 4% non in grado, per un'economia come la nostra, a garantire un significativo aumento dei posti di lavoro che, infatti, sono previsti nella somma di 750mila. L'efficientamento e la modernizzazione tecnologica porteranno, in massima parte, a investimenti per ridurre, non aumentare il lavoro umano. se non nelle forme della sua massima precarietà. Sta trionfalmente per prendere corpo una nuova forma di Finanza. La chiamano finanza ad impact che, al di là dei molti nomi ermetici inglesi delle pratiche che la caratterizzano, mira sostanzialmente a spostare gli investimenti speculativi da quelli tradizionali, ormai "consumati", a quelli innovativi con l'idea che siano più redditizi. La cosa, anche questa buffa e oscena, è che questi nuovi gioielli della finanza (ricordate l'invenzione delle cartolarizzazioni e dei soldi che moltiplicano sé stessi?) avrebbero come fondamento l'intervento pubblico, come sta già facendo la Cassa Depositi e Prestiti, in forma diretta o di partenariato col privato. Il campo di sperimentazione privilegiato per queste truffe ed estorsioni legalizzate di soldi a danno dei risparmiatori e dei contribuenti è la transizione ecologica, che con l'ambiente non c'entra niente, ma è soltanto finalizzata a finanziare e trovare nuovi spazi di mercato alle imprese che producono tecnologie verdi o presunte tali che, come posso dire? non mirano ad occupare tutto il mercato, ma solo la parte più profittevole. Chi guarda con entusiasmo al piano di Draghi si sbaglia di grosso.

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