Ho un sogno, di vedere i lavoratori del sud e del nord, lottare fianco a fianco per i propri diritti e lotterò per questo fino all’ultimo dei miei giorni".
Queste erano le parole di Giuseppe Di Vittorio, primo segretario della Cgil. A più di 60 anni di distanza, molte cose sono cambiate: il lavoro e i diritti sociali non sono più una priorità nelle agende politiche dei governi. Riduzione del costo del lavoro e dei salari, flessibilità, precarietà, sono i termini della nuova narrazione "modernista".
Intere generazioni con un futuro incerto, senza prospettive e senza diritti.
Dare nuovamente dignità alla parola LAVORO, modificare radicalmente le politiche governative, significherebbe non tradire quel sogno di 60 anni fa, a cui tutti noi, ancora dobbiamo essere grati.
BUON 1° MAGGIO