Avvalendosi di giornalisti servi e disonesti e di una informazione di regime che si è abituata a non diventare più rossa dalla vergogna, va in onda sugli schermi dell'Italia una grande messinscena. Il soggetto dello spettacolo è l'orso russo (che peccato non poterlo più chiamare sovietico!) che sta per invadere l'Ucraina e minacciare l'Occidente (o "mondo libero", a seconda delle preferenze). La trama si scorda di ricordare che l'attuale regime ucraino si installò al potere attraverso un colpo di stato, nel 2014, a poche settimane di distanza dalle elezioni che avevano riconfermato, con una larghissima maggioranza, il governo precedente, amico della Russia. Il copione vieta che si dica che quello ucraino oggi al potere è un governo corrotto, che ha portato il Paese in una grave crisi economica e sociale (per la quale chiede prestiti agli Usa e all'Europa), nazionalista e nazista che ha rivalutato e innalzato al rango di eroi della patria (con concessione di medaglie e onorificenze alla memoria) ex collaborazionisti con gli invasori tedeschi, si, quelli che provocarono ai popoli sovietici, compreso quello ucraino, venti milioni di morti. La messinscena, che è condotta con toni allarmistici, isterico informativi e forzature politiche utili a creare un clima di crescente ostilità antirussa che possano giustificare una guerra, poggia sulla negazione o l'oscuramento del fatto che gli americani, che a suo tempo furono sul punto di scatenare una guerra mondiale per imporre il ritiro dei missili sovietici da Cuba, oggi vorrebbero mettere i loro (della Nato, ma fa lo stesso) a 500 kilometri da Mosca. Il canovaccio teatrale prevede di non dire che la Russia non avrebbe nessun interesse ad invadere e conquistare l'Ucraina e che la stessa Russia si batte per il mantenimento dello status quo europeo, cioè per la permanenza di uno stato cuscinetto che allontani i suoi confini dai missili euroatlantici. E' altresì vietato dire che l'Italia, seguendo gli Stati Uniti in questa nuova, pazza, avventura fa una scelta contraria ai propri interessi economici e nazionali. La messinscena, infine, tace in maniera rigorosa, anzi è impiantata per questo, sul fatto che gli Usa sono guidati dall'intento di organizzare, come hanno sempre fatto, una bella guerra (tanto loro sono lontani dal teatro iniziale) per rilanciare il ciclo di sviluppo capitalistico messo in ginocchio dalla crisi e dalla pandemia.
E' nostro compito squarciare il velo di questa ipocrisia e guidare un nuovo Movimento per la pace nel mondo e contro la guerra in Ucraina. E bisogna fare prest