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COME PRIMA, PIU'DI PRIMA...

02/06/2021 11:10

Leonardo Caponi

Politica,

COME PRIMA, PIU'DI PRIMA...

Avevo, ingenuamente, sperato di meglio

Avevo, ingenuamente, sperato di meglio. Avevo sperato che il dopo pandemia non fosse uguale al prima. Pensavo che le sciagurate politiche contro la sanità pubblica, per tagliare i servizi medici di base, quelli assistenziali e incentivare la sanità privata, dovessero cessare ed essere invertite. Così non sarà. Non sono bastati il crollo delle strutture ospedaliere, la paura, i malati, i morti, le immagini sensazionalistiche delle bare, a imporre quella svolta radicale che sarebbe stata necessaria nel modo di guardare e pensare alla sanità e negli investimenti del governo a cominciare da quelli, insufficienti e quasi fanalino di coda tra gli altri, del PNRR. Avevo pensato che si dovesse realizzare un cambio profondo, epocale, nelle politiche economiche, sociali, del lavoro, che erano già in crisi prima del virus. Dopo quaranta anni di clamoroso fallimento dell'assioma aumento dei profitti uguale aumento dell'occupazione (che, tutti lo vedono, ha prodotto non ricchezza e benessere per il Paese, ma precarietà e impoverimento per la maggioranza della popolazione) quell'assioma non solo non cambia, ma anzi diviene più esclusivo e tiranno di prima nella futura organizzazione sociale. Il capitalismo privato viene spudoratamente presentato come il salvatore del mondo e il depositario del futuro quando tutti vedono che esso, oggi, esiste solo in quanto sostenuto da un gigantesco finanziamento pubblico senza il quale imploderebbe come un buco nero. Pur scetticamente, avevo sperato in un'altra società. In un'Italia ed in un'Europa nella quale non fossero solo il profitto e il mercato a sovrintendere a tutto e a subordinare, o addirittura cancellare, ogni altro valore della umanità e della vita stessa. La vicenda della funivia è illuminante e drammaticamente angosciante. Muoiono quattordici persone perchè gli "affari" non si possono fermare. Ma i media e la cultura sociale dei loro padroni non se la prendono col businnes macchiato di sangue, ma solo con responsabilità (che certo pure ci sono) individuali. Ma la cosa che più mi sconvolge, come altre volte ho scritto, è che in questa Restaurazione fintamente futurista, non ci sia, ad eccezione di esigue e disperse minoranze fuori dal Parlamento, una forza, una sinistra, un soggetto che opponga alla dittatura del capitalismo revanscista un verbo diverso. Ma loro riprendono la loro strada e noi riprenderemo la nostra.

 

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