Inequivocabile la vittoria della Meloni. Non credo che attenterà alla Costituzione. Penso che, anche in caso di modifiche costituzionali, tenterà una interlocuzione col Pd che, forse, glie la darà. In ogni caso bisognerà stare attenti e pronti a intervenire anche nelle piazze, alleandosi anche col diavolo.
Inequivocabile la sconfitta del Pd, che paga incredibili errori di manovra politica e, più in generale, una politica liberista e guerrafondaia a guardia del bidone vuoto del governo Draghi. Anche qui con una avvertenza. Il Pd perde rispetto alle aspettative e alle potenzialità; ma, in realtà il Pd prende una percentuale di un punto maggiore dell'altra volta. La Meloni prende i voti che furono del M5S (che dimezza i consensi, non capisco i motivi di questo supposto trionfo che sono quelli di essere andati meglio della fine annunciata) e prende i voti della Lega. Nelle condizioni date (e si potrebbe discutere all'infinito della costrizione di queste condizioni) il popolo ha deciso così e così bisogna andare.
Il mio titolo (morte e resurrezione) è riferito alla sinistra la quale, a mio giudizio e come ho scritto prima del voto arriva alla fine o alla fine di un ciclo. Sopravvivono alcune formazioni che si chiamano così, ma io credo che (con questa incredibile emigrazione di voti verso i cinque stelle) finisce la cultura e le categorie del pensiero di sinistra. Finisce la sinistra alternativa del capostipite Fausto Bertinotti, per la quale l'abbandono del
la lotta di classe la sola rincorsa ai movimenti non ha pagato. Spero che adesso non si tirino in ballo costituenti col M5S, costituenti che sarebbero solo una adesione ad una non sinistra come i 5S.
Del Pci, il partito per cui ho votato, parlerò più diffusamente quando avremo i dati. In Umbria, con l'1,39 è davanti a Sinistra popolare e a quella di Rizzo. Sono contento. Dovremo utilizzare questi voti per l'unificazione dei comunisti e la ricostruzione di una sinistra riformatrice