Fanno bene gli amici/e e compagni/e a scaricare sulla Giunta Tesei il fallimento della sanità umbra di fronte a questa quarta ondata. Però dovrebbero andare oltre. Dovrebbero chiamare in causa anche il fallimento del governo Draghi e della sanità nazionale. Le file per fare i tamponi, l'impreparazione, l'insufficienza e, spesso, l'inefficienza in generale delle strutture sanitarie, le incertezze della scienza, il caos dei messaggi, le paure giustificate della gente, i prezzi speculativi sui kit di controllo, ci sono in tutta Italia. La pandemia aveva squadernato una sanità bisognosa di una inversione a u; una quarta ondata era prevedibile, come sono prevedibili, purtroppo, altre successive. Il governo, in tutto il tempo che ha avuto dalla prima insorgenza della malattia, non ha fatto niente di quello che avrebbe dovuto fare. Ha continuato a lesinare soldi alla sanità pubblica e ha continuato a incentivare quella privata. Continua a gonfiare il portafoglio dei ricchi con la riduzione delle imposte dirette e taglia lo stato sociale. C'abbiamo, come ministro della sanità (quello che dovrebbe essere la sinistra!) un imbelle e incapace, che l'unica cosa che ha saputo fare dall'inizio è stato di ripetere che "non bisogna abbassare la guardia", facendo il ragazzino di bottega davanti a Draghi e persino ai sottosegretari e senza mai tirar fuori le palle per dire, "liberalizziamo ai vaccini" o "vediamo come sono quelli non americani". Quel lumacone non è il ministro della sanità, è il ministro alla stabilità del governo!
Ma una cosa chiara, per quanto mi riguarda, la voglio dire anche sull'Umbria. Mandiamo via la Tesei e Coletto. Bene! Ma per metterci chi? Il Pd che c'era prima, che aveva avviato la privatizzazione della sanità e costruito un insopportabile sistema di potere? Quello di adesso (un coacervo di notabili locali e sistemi di potere) che al Trasimeno fa le manifestazioni per la sanità pubblica e a Terni appoggia il progetto leghista di clinica privata e di scambio con lo stadio nuovo? Oppure per metterci a comandare Tommaso Bori che, per carità! sarà pure un bravo e stimabile giovane, ma che sarebbe interscambiabile con un Romizi o un'altra presentabile figura del centro destra? Io penso, insisto su questo punto, che bisognerebbe creare un'alternativa tanto al centro destra quanto al Pd o, comunque, costruire uno schieramento nel quale non sia il Pd a dare le carte. Se no, povera sanità pubblica.