Mi è tornato in mente, in questi giorni, un lontano titolo dell'Unità, quando ero corrispondente, critico nei confronti dell'Unione Sovietica. Il titolo, riferito al fatto che dopo il Congresso era stato in toto riconfermato l'Ufficio Politico, diceva "Pietrificato il vertice del PCUS", alludendo alla esistenza evidente di una crisi politica. Oggi possiamo chiosare quel titolo scrivendo "Pietrificati i vertici dello Stato italiano". Io penso che la rielezione di Mattarella, oltre che a testimoniare la continuità della ristrutturazione liberista (che mi pare la cosa più importante), sia la spia di altre cose. La prima è, anche in questo caso, la crisi di un sistema politico che, in contraddizione con l'ammasso di nuovismo che esprime, non producendo niente di nuovo e di buono, deve ricorrere al secondo mandato di un ottantenne come punto di equilibrio. C'è il fallimento evidente, inoltre, del sistema politico, imperniato sul maggioritario, presidenzialista, sul modello amerikano veltronista e renziano che era stato indicato come la sorgente del futuro. C'è, di fronte a questi parvenù incapaci, ignoranti e presuntuosi dei politici di nuova generazione, la rivincita della prima repubblica e dei suoi quadri e, in questo ambito, il trionfo della Democrazia Cristiana. E' impressionante come nei vertici dello stato, in tutti i partiti e, soprattutto, nel Pd, i democristiani abbiano assunto posizioni di comando e di controllo. A mio giudizio non è soltanto per le indubbie qualità individuali frutto di una antica scuola, mediatoria e centrista, qualche volta apprezzabile e popolare, più volte ambigua e bugiarda, ma per il fatto che gli ex comunisti, la loro scuola, l'hanno fatta affondare o, peggio ancora rinnegata, divenendo (in Italia ed in Umbria) facili vittime di di quei volponi scudocrociati. Nell'altro post ho scritto moriremo democristiani. L'ho fatto per scaramanzia, perché io, in realtà, non mi sono affatto rassegnato.