Io vorrei capire che cosa significa un candidato "al di sopra delle parti". L'essere super partes, per il Capo dello Stato, non è un optional, è un obbligo. Un candidato può anche avere una provenienza di parte, come tutti hanno avuto, ma una volta eletto deve rappresentare l'unità nazionale. Io credo altresì che un fronte progressista dovrebbe candidare una persona di indiscutibile fede democratica e antifascista, cultore e difensore di una Costituzione espressione di una Repubblica parlamentare e dei suoi valori ed un uomo personalmente e politicamente onesto.
È impressionante il vuoto di contenuti in questa caotica discussione sul nuovo Presidente della Repubblica. Esso è, a mio giudizio, determinato dal fatto che tutti sono sostanzialmente uguali sul piano della strategia economica e che il nuovo eletto è chiamato a garantire la maggioranza di governo (ed anche FdI) la quale si è formata formalmente sull'emergenza, ma in realtà ha rispecchiato la paura di tutte le forze politiche di essere escluse dalla gestione della montagna di soldi in arrivo (più o meno reale) dall'Europa. I conti tornano: la politica inconcepibile se non come gestione del potere. Personalmente trovo molto grave la melina del Pd il quale vuole, evidentemente, portare Draghi al Quirinale. La tecnica e l'emergenza che diventano all'infinito arbitri della situazione, mentre avanza, nei fatti, la repubblica presidenziale. Il Pd c'ha campato negli ultimi decenni fingendosi una forza di sinistra che, per "responsabilità nazionale", deve appoggiare governi tecnici liberisti che hanno divelto tutte le conquiste dei lavoratori. La destra, in modo grossolano e con nomi inaccettabili, propone un qualche ruolo per la politica. Tra il canchero e il malanno...