Ci sono, a mio giudizio, molte cose alla rovescia nella "sinistra" italiana di oggi. Una che, lo confesso, non riesco a digerire è la storia del comunismo rifatta dagli anticomunisti. La mia è una battuta un pò grossolana tra il serio e il faceto, con la quale non voglio offendere nessuno. Però, insomma, mi suona strano che essendo stato il comunismo italiano essenzialmente la storia dei Pci, la storia di quest'ultimo possa essere oggi monopolio praticamente esclusivo di coloro che nel Pci non ci sono mai stati, non lo hanno mai conosciuto e vissuto, che lo hanno avversato o addirittura combattuto o che, pur facendone parte, in cuor loro, lo hanno intellettualmente disprezzato. Si tratta, per lo più, di quella vasta platea di ex estremisti ed ex extraparlamentari, come quelli che vengono spesso sentiti da media, Bertinotti, la Castellina, insieme ai reduci vecchi e nuovi del Manifesto, ma anche ex demoproletari, lottacontinuisti e altri che, ultimamente colti sulla via di Damasco, hanno riscoperto, nel Pci un tesoro che non avevano mai apprezzato quando era in vita. Il loro dominio è praticamente assoluto dal momento che coloro che il Pci hanno sciolto e rinnegato (forse per vergogna) non ne parlano, poca audience viene data a colui, D'Alema che, in una certa misura, avrebbe titolo a parlarne e addirittura nessuna tribuna hanno coloro che pensano che l'esperienza dei comunisti italiani vada apprezzata senza se e senza ma e poi, caso mai, discussa. Finchè si tratta di ricostruzioni storiografiche ci si può arrabbiare e discutere, ma qui il problema mi pare quello che l'ignoranza di questi storici dell'ultima ora (con rare eccezioni) li porta a traferire nella politica di oggi, come lascito del Pci, cose che il Pci non avrebbe mai fatto. Io credo, per dirne una, che il Pci non avrebbe mai appoggiato un governo Draghi. E nemmeno Conte. Lo so che forse faccio un accostamento un pò azzardato: Ma la cosa che so di sicuro è che il Pci non avrebbe mai potuto concepire di arginare o essere un'alternativa alla destra, standoci al governo insieme e condividendone le scelte! E so che la grande politica di unità democratica e antifascista che faceva non può essere immiserita a un menopeggismo esasperante e galoppante fino al ridicolo, che i comunisti italiani non hanno mai praticato. Il Pci faceva dell'etica della e nella politica un cardine fondamentale e mai avrebbe concepito un'alleanza con altri al solo fine di mantenere la pura gestione del potere, come fa oggi il Pd. E avrebbe fatto della buona politica e della lotta al qualunquismo (o antipolitica come si dice oggi) una trincea sulla quale combattere non lisciandogli, come fanno tutti oggi, il pelo.